[6 agosto 2015] APPRODO ALLA SPIAGGETTA // Aperitivo Pirata

pirati spiaggetta web

Stuf* della noia di baretti e locali, con la voglia di un ritrovo popolare all’aria aperta, per vivere il centro di Bassano fuori da logiche di consumo.

APERITIVO PIRATA IN SPIAGGETTA // Sinistra Brenta, via Pusterla

Portati una birretta se vuoi bere, il tuo strumento se vuoi suonare, qualcosa da mettere sotto i denti se vuoi mangiare: in ogni caso, condivideremo quello che ci sarà, non abbiamo soldi da spendere al bar.

Un appuntamento dis/organizzato, un momento di libera socialità che vorremmo fosse solidale, vitale, capace di insinuare una crepa nella cultura dominante della paura, dell’indifferenza e del sospetto reciproco.

[17.07.15] LA SOLIDARIETÀ È UN’ARMA: USIAMOLA!

Nel   corso   dell’ultima   settimana   abbiamo   appreso   con   sdegno   che   alcuni   compagni   dello Spazio sociale La Deriva sono stati denunciati. Le accuse, di notevole fantasia, vanno dalla resistenza, all’istigazione, all’imbrattamento. I fatti contestati sono da ricondurre alla giornata delle “sentinelle in piedi” e della contromanifestazione contro l’omofobia del 23 maggio 2015. Da notare come l’organizzazione neofascista Forza Nuova abbia partecipato e supportato il presidio delle sentinelle in piedi. Come Deriva, riteniamo fondamentale essere presenti e far sentire il proprio dissenso ogni volta che questi figuri ottengono e occupano spazi pubblici, cosa che in questa città (fu medaglia d’oro alla resistenza) avviene fin troppo spesso. Così, in quella   giornata,   al   grigiore   mortifero   di   omofobi   e   fascisti   era   stata   data   risposta   con un colorato ma determinato presidio, organizzato e reso possibile grazie alla collaborazione tra il Circolo Tondelli di Bassano, Pastafariani, antifascisti e solidali.

In quell’occasione la polizia è arrivata a trasformare la volontà di non sottoporsi ad  un fermo pretestuoso e provocatorio in una denuncia. Insomma mentre veniva garantita piena agibilità a nazisti e omofobi, ci si premurava di isolare, minacciare e identificare alcuni di noi, in quanto considerati potenzialmente pericolosi per l’ordine pubblico.

Non possiamo fare a meno di notare come questo clima di “ordine” sia lo stesso che si respira in questi giorni in altre città, dove la forza pubblica è tristemente protagonista di una feroce campagna di sgomberi di case e spazi sociali e di criminalizzazione dei movimenti di lotta.

Se riteniamo che sia necessaria una presa di parola in merito da parte di tutti e di tutte, è perché non solo qui a Bassano ma in tutta Italia centinaia di persone, in larga parte giovani e giovanissimi, vengono   criminalizzate   a   causa   del   loro   impegno   politico   e   sociale.   E’   notizia fresca che 600 lavoratori dell’EXPO di Milano, da aprile ad oggi, sono stati lasciati a casa a causa   di   segnalazioni   della   questura.   Semplici   partecipazioni   a   cortei   o   l’attivismo   in associazioni   e   realtà  politiche   per   i   diritti   sociali,   sono   elementi   considerati   “a   rischio” per l’EXPO. Nel nostro caso la strategia utilizzata è quella di attaccare e isolare le realtà attive nei territori,attraverso una sequela di denunce mirate ad interrompere le esperienze di solidarietà attiva che si stanno sviluppando, a Bassano come altrove.

Per questo invitiamo tutte le realtà e le persone che non smettono di sperare in un mondo più giusto,   che   garantisca   un   futuro   dignitoso   all’insegna   della   libertà  e   dell’uguaglianza,   a   far sentire la propria voce nelle forme che si ritengono migliori. Vorremmo provare a costruire una rete di solidarietà che non ci veda soli ad affrontare questi attacchi repressivi, spezzando quell’isolamento in cui ci vorrebbero tutti richiusi.

Parleremo di tutto questo venerdì 17 luglio 2015 dalle ore 18.00 alla Torre degli Ezzelini, in un incontro-­dibattito con   l'”Associazione   di   Mutuo   Soccorso   per   il  Diritto   all’Espressione”  di Bologna.   Sarà  inoltre   presentato   il   manualetto   “DIFESA   LEGALE:   note  per   una   maggiore consapevolezza“. 

Invitiamo tutte e tutti a partecipare.
laDERIVA antifascista

[18 giugno – 5 luglio 2015] Incontri, Dibattiti, Proiezioni Antispeciste.

ciclo antispecista web

Quattro appuntamenti per discutere di antispecismo, veganesimo, liberazione animale e della terra. Tutti gli incontri si terranno allo Spazio Sociale La Deriva, con inizio circa alle ore 20.00, ogni appuntamento sarà allietato da beveraggi e cibo vegan.

giovedì 18 giugno: Presentazione del libro Proposte per un Manifesto Antispecista con la presenza dell’autore Adriano Fragano.

giovedì 25 giugno: Cinema all’aperto, proiezione di una conferenza di Gary Yourofsky su diritti animali e veganesimo, chiacchierata finale e birretta libera.

giovedì 2 luglio: Presentazione di Sea Shepherd  a cura di alcun* volontar*.

domenica 5 luglio: Cena vegan di autofinanziamento, a seguire cinema all’aperto con proiezione de La Pricipessa Mononoke (Hayao Miyazaki/Studio Ghibli, Jap. 1997)

[23 maggio 2015] In presidio contro il silenzio delle Sentinelle

Di seguito il testo del volantino distribuito durante la veglia delle Sentinelle, mentre un nutrito e colorato presidio rompeva il loro mortifero silenzio.

comunicato deriva impaginato

Anche a Bassano il 23 Maggio veglieranno le Sentinelle in Piedi.

Di che si tratta? È un’iniziativa itinerante, portata in numerose piazze italiane, che sotto la bandiera della “libertà di espressione” invoca i cosiddetti valori della famiglia tradizionale come argine al presunto “disfacimento morale” della società. Dietro a questo stucchevole spirito tradizionalista si nascondono, neanche troppo bene, una volontà fortemente omofoba e transfobica e un desiderio di stereotipizzare i generi che vanno a braccetto con il pensiero totalitario; non a caso abbiamo visto nei mesi scorsi queste veglie accompagnate dalla partecipazione, più o meno in incognito, di movimenti neofascisti di estrema destra.

Questa forma di protesta nasce per opporsi al disegno di legge Scalfarotto che amplierebbe la legge Mancino (che sanziona l’incitazione alla violenza e alla discriminazione razziale, etnica o religiosa) condannando anche omofobia o transfobia. Nonostante l’applicazione di tale normativa sia pesantemente limitata dallo stesso testo di legge, i nostri paladini della “libera espressione” si sono sentiti in dovere di reagire, per difendere il loro diritto ad esprimere odio e discriminazione.

È per questo che le Sentinelle in Piedi, nascondendosi dietro un gesto apparentemente inoffensivo e inattaccabile quale la lettura silenziosa di libri e ad un velo di finta apoliticità e aconfessionalità, portano in piazza una vera e propria iniziativa liberticida che esprime il peggior bigottismo intollerante verso ogni forma di relazione umana e affettiva che non sia quella prescritta dalla Chiesa. Non cadremo in questo tranello: sappiamo fin troppo bene il peso che può avere il silenzio senza il quale innumerevoli aggressioni e discriminazioni quotidiane non potrebbero compiersi.

La morale integralista sostenuta dalle sentinelle prevede che a generi prestabiliti corrispondano ruoli sociali e modalità affettive ancor più rigidamente prestabilite, che non lascino spazio all’essere individuale. Si tratta di una forzatura che porta inevitabilmente al radicamento di stereotipi, pregiudizi, disparità e alla discriminazione di chiunque non si adegui a questa imposizione.

Insomma, le vite che ci raccomandano non solo ci stanno strette ma negano l’esistenza stessa delle diversità, dell’organizzazione collettiva, dei nostri modi di fare famiglie, di prenderci cura, di stare in relazione, di amare.

Persone lesbiche, gay, bisex, trans*, intersex, queer, sono per loro un’invenzione teorica che si annida tra i banchi delle scuole. In città è stato dato ampio spazio a questa teoria, a partire dalle conferenze organizzate dal gruppo “polites”, per passare dalle esternazioni pubbliche della assessora regionale Elena Donazzan e alle prese di posizione del Giornale di Vicenza.

Siamo qui per smascherarli: noi non siamo teorie astratte. La “libertà d’espressione” non può spazzarci via perché noi non siamo un “discorso”: noi siamo corpi, desideri incarnati, favolosi ed eccentrici.

Non vogliamo lasciare nessuno spazio a chi pretende di decidere con chi dobbiamo vivere e chi possiamo amare!

ROMPIAMO IL SILENZIO!

[25 Aprile 2015] – Restiamo Ribelli!

manifesto 25 aprile

“Il nemico maggiore è il fascimo. E non soltanto il fascismo storico di Hitler e Mussolini, che ha saputo mobilitare e impiegare così bene il desiderio delle masse, ma anche il fascismo che è in noi, che possiede i nostri spiriti e le nostre condotte quotidiane, il fascismo che ci fa amare il potere, desiderare proprio la cosa che ci domina e ci sfrutta.”

Dalle 14.00 in piazza Montevecchio per ribadire ancora la nostra volontà di ribellione, per ribadire ancora il nostro bisogno di libertà contro ogni facismo.

Cena e birretta libera a cura de LaDeriva!

Alle 18.00 Reading “ALLE ORIGINI DEL FASCISMO”  a cura di Toni Senta del Nodo Sociale Antifacista Bologna e suggestioni e interventi teatrali di Enrico Ferrari

“il sapere non è fatto per comprendere è fatto per prendere posizione” – M. Foucault

LIVE

STRAIGHT OPPOSITION – Antifa Hc from Pescara

ACERO MORETTI – Rap Hc from Milano

MISTURA MORTALE – Rap Hc local heroes

WILD SHEEP – Assimetrical Anarcho Punk from Sarcedo

TRAIN HUNTERS CONSPIRACY – Rap Hc local rebels

SENZA TEMPO – Canti di Lotta local old school

ARBA MC – Rap

[17.04.15] Ri/Conoscere il Fascismo- Trento Antifa alla Deriva

trento antifa deriva

Nel novembre 2013 a pochi chilometri dalla nostra città, a Trento, apre una sede di Casapound. È il movimento in cui militava Gianluca Casseri, che a colpi di pistola ha ucciso alcuni migranti a Firenze, e a cui è ricondotta la recente aggressione a Cremona di Emilio Visigalli, finito in coma. I Fascisti del Terzo Millennionascondono la loro natura squadrista dietro ad una intensa “attività sociale”: ONG di volontariato, associazioni sportive, case editrici e pubblicazioni, gruppi musicali, campagne per la casa “solo agli italiani”. Dopo l’apertura della sede, anche a Trento si è ripetuto un triste copione fatto di intimidazioni e aggressioni  squadriste contro militanti di sinistra, migranti o chi semplicemente viene riconosciuto come “alternativo”; azioni spalleggiate e legittimatie dall’agire complice di giornalisti, polizia e politicanti.

Per prevenire e combattere l’operato dei fascisti anche nella nostra città, è innanzitutto necessario conoscere e smascherare l’agire fascista in ogni sua forma e declinazione.

Dalle 20.30 interverranno alcuni compagni dell’Assemblea Antifascista di Trento

 

[05-04-15] Cani e Padroni di Cani

Nella notte tra l’otfascisti e padronito e il nove marzo scorso alcuni loschi figuri, con il calar delle tenebre, hanno ben pensato, utilizzando dei mattoni, di rompere una vetrata dello spazio sociale La Deriva di Bassano del Grappa. Pensiamo sia utile ripercorrere gli avvenimenti degli ultimi mesi per contestualizzare il vile attacco che abbiamo subito.

A Febbraio due realtà politiche cittadine hanno costruito una giornata di approfondimento sulle Foibe, volendo denunciare pubblicamente l’uso strumentale che la destra reazionaria (sessista, razzista e xenofoba) sta facendo di tale ricorrenza istituzionale. La serata si è svolta nella sala comunale Bellavitis e ha visto una significativa partecipazione. Lo storico e ricercatore da noi invitato, Sandi Volk, ha ripercorso brevemente la storia dell’occupazione italiana di Istria e Dalmazia, soffermandosi in seguito sulle modalità di riconoscimento istituzionale dello status di “martire delle foibe”. Alla partecipata serata è seguito un dibattito tra i presenti.

Il Giornale di Vicenza nei giorni precedenti la serata pubblicò un articolo denunciando una presunta tensione in città, senza interpellare le realtà coinvolte nella costruzione della “giornata della memoria” e dando invece spazio mediatico ai protofascisti di Casa Pound, realtà nazionale alleata elettoralmente alla Lega Nord che nella città di Bassano nessuno ha mai visto.

Le polemiche sono continuate nei giorni seguenti sempre nello stesso giornale per voce di Nicola Finco, consigliere della Lega Nord che ha definito Sandi Volk “revisionista e negazionista”. Il signor Finco forse non sa che uno storico non è altro che colui che, attraverso il metodo di indagine e approfondimento, porta alla luce il “racconto non raccontato” di avvenimenti storici accaduti; anche per ribadire questo, Deriva e Assemblea Antifascista hanno ritenuto necessario rispondere al consigliere con un comunicato pubblico. Che Finco non brilli in onestà intellettuale lo si evince dal fatto che definisca lo storico Volk “negazionista”, al pari di coloro che negano gli avvenimenti dello sterminio perpetrato dai nazisti.

Nel giorno istituzionale del ricordo un altro “partitucolo” di estrema destra, Forza Nuova, ha organizzato la deposizione di una corona commemorativa in Via Martiri delle Foibe (sempre a Bassano del Grappa). Qualche giorno dopo la corona è scomparsa e sono apparse sull’asfalto alcune scritte dichiaratamente antifasciste.

Ancora una volta il Giornale di Vicenza ci si è buttato a pesce, pubblicando un comunicato del segretario locale di Forza Nuova. Nella stessa pagina, in un riquadro, compaiono una foto delle scritte e parti del nostro comunicato antifascista, nell’intento di voler collegare La Deriva e le scritte di via Martiri delle Foibe. Lo ribadiamo, il comunicato che La Deriva e l’Assemblea Antifascista hanno consegnato al Giornale di Vicenza, giorni prima, era in risposta alle pesanti affermazioni del signor Finco.

Ci pare che sia lasciato poco spazio all’immaginazione!

Il Giornale di Vicenza prima ci mette a “conoscenza” dei neofascisti di Casa Pound ( ripetiamo …a Bassano del Grappa chi li ha mai visti!), movimento in cui militava Gianluca Casseri, che a colpi di pistola ha ucciso migranti a Firenze, e alla cui formazione è ricondotta l’aggressione a Cremona di Emilio Visigalli, finito in coma. Successivamente, da spazio ai neofascisti di Forza Nuova, altro movimento tristemente noto alla cronaca per le numerose aggressioni. Per finire esce lo “sceneggiattore” del ”film sulle Foibe”, Finco, portavoce della Lega Nord, partito che sempre più si sta spostando verso destra, strizzando l’occhio ai nazionalisti francesi della Le Pen.

Pensiamo che le cose vadano raccontate così per come sono. Il Giornale di Vicenza, di proprietà di Confindustria, dando spazio nelle sue colonne a gruppi reazionari e fascisti, legittima il loro intervento ponendole nello spazio pubblico, dando loro legittimità. Riteniamo tutto ciò di estrema gravità, pur non trovandolo strano, dato che il giornale sembra sempre più emanazione del partito di Salvini.

E mentre in questi giorni altre vetrine cadono a pezzi, ultima quella della sede del Pd di Rossano, mentre vengono a galla le collusione tra politica e mafia nella costruzione delle grandi opere che stanno devastando il territorio, mentre pseudodemocratici vanno a braccetto con fascisti nuovi e vecchi, pensiamo sia giunta l’ora di porre all’attenzione pubblica quanto sta accadendo a Bassano, quanto sta avvenendo in Italia e in Europa.

[11-02-15] Comunicato Stampa

foibe bannerReplica al consigliere regionale Nicola Finco in merito all’incontro pubblico “Foibe: Storia Mito Memoria” organizzato dall’Assemblea Antifascista Bassanese e dallo Spazio Sociale La Deriva il 6 febbraio.

Avendo l’incontro da noi organizzato sollevato polemiche e discussioni, pensiamo sia utile esprimere alla città il nostro punto di vista in merito a tutto questo polverone. Ci interessa sopratutto riprendere le affermazioni che il consigliere regionale leghista Finco si è preso la libertà di esprimere, pur non avendo partecipato alla serata. Evidentemente abbiamo qualcosa da dire a proposito delle “foibe”, dato che da anni interveniamo sul tema con assemblee ed incontri con ricercatori, storici, giornalisti ed esperti, come molti altri gruppi in Italia. Di questa complessità non si fa certo carico il sig. Finco che, a testa bassa, carica lo storico e ricercatore da noi invitato per l’occasione, da lui arbitrariamente apostrofato come “scrittore negazionista non desiderato in città”.

Ricordiamo al consigliere che, qualsiasi sia la sua opinione in merito, Sandi Volk non è uno scrittore ma uno storico, che da anni si occupa della storia del confine orientale durante la II guerra mondiale. Il suo intervento a Bassano ha inquadrato il “fenomeno foibe” su un piano di lungo periodo, avvalendosi di un lavoro meticoloso e ampiamente documentato. È questo modo di procedere che opponiamo alle semplificazioni ideologiche espresse dal consigliere negli ultimi giorni. Inoltre nel comunicato il consigliere regionale arriva a minacciare persecuzioni contro chiunque interpreti il “Giorno del ricordo delle foibe e dell’esodo” in modo diverso da quello di cui si fa promotore. Questo atteggiamento denigratorio e persecutorio non è certo una novità, caso mai ci sorprende un po’ che un esponente leghista si affidi così ciecamente alle norme dello stato italiano.

Vorremmo peraltro ricordargli che la legge venne promulgata “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”; non il semplice “ricordo delle sue vittime” come afferma Finco. Gli ricordiamo che la stessa legge afferma che in occasione della Giornata del Ricordo “è altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende”.

Proprio delle vittime si è parlato, con una analisi riguardo alle persone alla cui memoria lo stato italiano concede il riconoscimento in questa giornata. Dai dati finora disponibili si tratta di 267 persone, purtroppo (ma preferiamo per fortuna) molto lontane dalle decine di migliaia vagheggiate dal consigliere Finco. Si è parlato delle modalità – alquanto discutibili – di attribuzione dei riconoscimenti con alla mano i dati biografici di coloro alla cui memoria vengono attribuiti. Se avesse partecipato all’incontro il consigliere avrebbe potuto sentire un’analisi della vicenda dell’esodo fuori dagli stereotipi prodotti dalla persistente strumentalizzazione politica, di cui evidentemente anche lui è promotore. Non c’è stata nessuna negazione, ma il tentativo di capire, fuori da luoghi comuni e semplificazioni, cosa sia accaduto.

La narrazione delle foibe è stata recuperata dal primo governo Berlusconi (precisamente da Alleanza Nazionale) nell’ambito di un vasto progetto culturale volto a ridefinire la percezione del fascismo e della Guerra di Liberazione, così da legittimare gli eredi politici dell’esperienza di Salò, svalutando la Resistenza. L’apice di questo progetto viene raggiunto nel 2004 con l’istituzione del “Giorno del ricordo delle foibe e dell’esodo”, due settimane dopo la ricorrenza della “Giornata della memoria”, nel tentativo di elevare questi fatti poco conosciuti in ambito nazionale ad una dignità pari a quella degli stermini perpetrati dai fascisti e dai nazisti. Accostare lo sterminio nazista ad altri fenomeni di uccisione di massa avvenuti con differenti modalità, tecniche ed in altri contesti è uno dei principali metodi utilizzati dal negazionismo, quello vero, per sminuire i crimini nazifascisti.

Resta da precisare che questa ricorrenza ha avuto ripercussioni significative sui rapporti con Croazia e Slovenia, tanto da generare una grave crisi diplomatica con quei paesi, che spinse il presidente Napolitano, in occasione della ricorrenza del 2009, a precisare: “questo riconoscimento umano e istituzionale non ha nulla a che vedere col revisionismo storico, col revanscismo e col nazionalismo […] la memoria che coltiviamo innanzitutto è quella della dura esperienza del fascismo e delle responsabilità storiche del regime fascista, delle sue avventure di aggressione e di guerra”.

Infine, per quanto riguarda i comunicati emessi in questi giorni da un paio di componenti della destra neofascista, preferiamo non entrare nemmeno nel merito. Sarebbe tempo perso.

Assemblea Antifascista Bassanese                                                                                                                     Spazio Sociale La Deriva