[23 maggio 2015] In presidio contro il silenzio delle Sentinelle

Di seguito il testo del volantino distribuito durante la veglia delle Sentinelle, mentre un nutrito e colorato presidio rompeva il loro mortifero silenzio.

comunicato deriva impaginato

Anche a Bassano il 23 Maggio veglieranno le Sentinelle in Piedi.

Di che si tratta? È un’iniziativa itinerante, portata in numerose piazze italiane, che sotto la bandiera della “libertà di espressione” invoca i cosiddetti valori della famiglia tradizionale come argine al presunto “disfacimento morale” della società. Dietro a questo stucchevole spirito tradizionalista si nascondono, neanche troppo bene, una volontà fortemente omofoba e transfobica e un desiderio di stereotipizzare i generi che vanno a braccetto con il pensiero totalitario; non a caso abbiamo visto nei mesi scorsi queste veglie accompagnate dalla partecipazione, più o meno in incognito, di movimenti neofascisti di estrema destra.

Questa forma di protesta nasce per opporsi al disegno di legge Scalfarotto che amplierebbe la legge Mancino (che sanziona l’incitazione alla violenza e alla discriminazione razziale, etnica o religiosa) condannando anche omofobia o transfobia. Nonostante l’applicazione di tale normativa sia pesantemente limitata dallo stesso testo di legge, i nostri paladini della “libera espressione” si sono sentiti in dovere di reagire, per difendere il loro diritto ad esprimere odio e discriminazione.

È per questo che le Sentinelle in Piedi, nascondendosi dietro un gesto apparentemente inoffensivo e inattaccabile quale la lettura silenziosa di libri e ad un velo di finta apoliticità e aconfessionalità, portano in piazza una vera e propria iniziativa liberticida che esprime il peggior bigottismo intollerante verso ogni forma di relazione umana e affettiva che non sia quella prescritta dalla Chiesa. Non cadremo in questo tranello: sappiamo fin troppo bene il peso che può avere il silenzio senza il quale innumerevoli aggressioni e discriminazioni quotidiane non potrebbero compiersi.

La morale integralista sostenuta dalle sentinelle prevede che a generi prestabiliti corrispondano ruoli sociali e modalità affettive ancor più rigidamente prestabilite, che non lascino spazio all’essere individuale. Si tratta di una forzatura che porta inevitabilmente al radicamento di stereotipi, pregiudizi, disparità e alla discriminazione di chiunque non si adegui a questa imposizione.

Insomma, le vite che ci raccomandano non solo ci stanno strette ma negano l’esistenza stessa delle diversità, dell’organizzazione collettiva, dei nostri modi di fare famiglie, di prenderci cura, di stare in relazione, di amare.

Persone lesbiche, gay, bisex, trans*, intersex, queer, sono per loro un’invenzione teorica che si annida tra i banchi delle scuole. In città è stato dato ampio spazio a questa teoria, a partire dalle conferenze organizzate dal gruppo “polites”, per passare dalle esternazioni pubbliche della assessora regionale Elena Donazzan e alle prese di posizione del Giornale di Vicenza.

Siamo qui per smascherarli: noi non siamo teorie astratte. La “libertà d’espressione” non può spazzarci via perché noi non siamo un “discorso”: noi siamo corpi, desideri incarnati, favolosi ed eccentrici.

Non vogliamo lasciare nessuno spazio a chi pretende di decidere con chi dobbiamo vivere e chi possiamo amare!

ROMPIAMO IL SILENZIO!